Questa filastrocca che, per la sua delicatezza ci ricorda i giorni della nostra infanzia, è stata composta da Gamy Moore nei drammatici giorni della guerra tra Russia e Ucraina. Forse è proprio questo contrasto a renderla così emozionante. Inoltre l’autrice stessa la dice con grande coinvolgimento.
Un componimento così delicato e struggente non poteva che fuoriuscire dalla penna di Paola Cimmino. La filastrocca, che tutti noi recitavamo da bambini, è stata adattata al terribile contesto della guerra odierna, ed è recitata splendidamente dalla voce di Paola.
Tutti parlano e scrivono di guerra, specialmente quando il vento del conflitto soffia così vicino, ma pochi riescono a farlo con garbo, unendo il tocco gentile della poesia in rima a parole e immagini che evocano scenari di morte.
Grazie, Flavia. Gentilissima.
Cercavo il modo di esprimere a parole il dolore, lo sdegno e la mia ferma condanna per la Guerra in tutte le sue forme. Ovunque e in qualsiasi epoca si manifesti. Oggi più che mai.
Mi è venuto naturale pensare a una madre che nel buio della sua stanza, o in un rifugio, cerca di far addormentare il suo bambino, mentre fuori infuriano i combattimenti e si dispiega l’orrore.
Accenna le note di una filastrocca che dovrebbe sapere di gioco, di gioia, che al contrario dà voce alla sua angoscia per quanto sta accadendo e potrebbe ancora accadere. Angoscia che non può urlare, sebbene lo vorrebbe, e si condensa nel suo auspicio-ammonimento finale.